I contenuti multimediali (immagini e video) sostituiranno le parole chiave?

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Tutti conosciamo il detto un’immagine vale più di mille parole, chissà quante volte avrete sentito pronunciare questa frase, che ho scoperto, grazie sempre a Google, essere stata attribuita sia Confucio che a Mao Tse-tung. Cosa significa in realtà? Semplice, significa che un’idea complessa può essere trasmessa in una sola immagine.

Un’immagine vale più di mille parole

La frase è stata resa popolare quasi 100 anni fa in un articolo sul potere delle immagini nella pubblicità, e il sentimento suona altrettanto vero nell’era digitale di oggi.

È stato dimostrato che il cervello umano elabora le informazioni visive 60.000 volte più velocemente del testo, e la ricerca sostiene che le immagini influiscono direttamente sull’umore e invocano una varietà di emozioni in una persona.

Questo rende i “media”, sia immagini che video ovviamente, uno strumento potentissimo ai fini del marketing. Secondo la CMO di Mobile Marketing Guide di YouAppi, l’85% dei marketer digitali prevede di aumentare il proprio budget di marketing per dispositivi mobili nel 2018 del 10% rispetto ai livelli del 2017.

Questo perché è sempre più di interesse da parte dell’utente trovare dei video che gli illustrino al meglio e che gli diano una risposta concreta rispetto al quesito che stavano ricercando sul motore di ricerca.

Durante un’intervista fatta lo scorso anno , l’amministratore delegato di Pinterest(social network basato sulla condivisione di fotografie, video ed immagini), Ben Silberman, ha detto:

Il futuro della ricerca web è nelle immagini al posto delle parole chiave.

Ad oggi, nel 2018, non siamo poi cosi “lontani” da questa sua previsione/dichiarazione. Tutti i segnali indicano una continua crescita nell’uso di contenuti multimediali per coinvolgere/aiutare gli utenti del web.

Lo smartphone al posto del PC

Il mobile regna sovrano nel mondo digitale di oggi. Più della metà del nostro tempo “digitale” lo passiamo con in mano un cellulare e, ovviamente, navigando nella rete. Entro il 2019, si prevede che la pubblicità mobile rappresenti il ​​72% di tutti gli annunci online statunitensi, trend che certamente sarà simile anche in europa, anche se procediamo con un passo un pò meno spedito degli USA in termini di conoscenza digitale.

Se un sito non si vede su mobile l’utente lo lascia

In particolare, i proprietari di smartphone effettuano spesso ricerche su dispositivi mobili e, se un sito non è ottimizzato per il mobile, c’è una probabilità di ben cinque volte di più (rispetto a quella desktop) di lasciare un sito “ostile” ai dispositivi mobili.

Non è un caso che anche Google si stia muovendo in tal senso. Se non offrite la migliore esperienza mobile, probabilmente perderete terreno rispetto ai vostri concorrenti. Oltre a questo è sempre di più richiesto ai siti web di offrire contenuti multimediali di rilievo e pertinenti.

Più facile a dire che a farsi

Sfortunatamente, questo può essere più difficile di quanto molti pensino. Negli ultimi tre anni, a causa delle dimensioni dei file multimediali (i video per lo più), il peso medio di una pagina Web è aumentato di circa l’85%, portando a tempi di caricamento più lenti.

La ricerca ha dimostrato che anche un tempo di caricamento di tre secondi causa una frequenza di rimbalzo del 53%, vale a dire che l’utente abbandona la pagina web trovata perchè lenta. Ottimizzare i contenuti web attraverso la velocità di raggiungimento di una pagina web è oramai risaputo essere un fattore di Ranking molto considerato da Google ai fini dei risultati di ricerca.

Superare le sfide

Ecco le tre principali sfide che i webmaster dovranno superare per creare un’esperienza multimediale ottimizzata per i dispositivi mobili e quindi migliorare il coinvolgimento degli utenti.

  1. Dimensione del file: i video e le immagini occupano molto più spazio rispetto al “semplice” testo e la compressione delle dimensioni dei file può accelerare i tempi di caricamento delle pagine. Stabilire una strategia per l’ottimizzazione di video e immagini richiede conoscenze specialistiche accompagnate da un’analisi dettagliata di molti fattori, inclusi i tipi di dati, le impostazioni di qualità e la risoluzione.
  2. Design: il design deve essere dinamico e fornire un layout “responsivo” e scalabile per tutte le piattaforme. Più contenuti multimediali vengono introdotti nel layout, più diventa complicato offrire un design fluido e reattivo. Oltre a questo bisogna poi considerare altri aspetti quando si parla di video. I diversi formati da gestire sui diversi dispositivi web (Android, iOS, Windows Phone etc) e desktop (MAC, PC). Oltre ai formati dei file ci sono poi le varie dimensioni dello schermo, che dipendono molto dallo smartphone e dalla sua risoluzione.
  3. Gestione delle risorse: chi crea e gestisce tutti quei video e immagini diversi? Spesso, più versioni della stessa risorsa sono in uso simultaneo. Cosa succede quando è necessario aggiornare tali risorse o aggiungere nuove immagini?

Il futuro secondo gli esperti è nei video e nelle immagini, iniziate ad attrezzarvi amici.


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CEO e fondatore del sito Chiccheinformatiche. Appassionato da anni all’informatica, è un programmatore esperto con la passione per le novità e gli aggiornamenti. Diplomato presso l’ITIS, vanta la realizzazione di software e applicazioni per computer e dispositivi mobili. Con una comprovata esperienza nell’ambito dei sistemi di rete, è esperto anche in hardware e installazioni di network. Oltre all’informatica ha un’altra grande passione, il calcio, che coltiva allenando una squadra di categoria dilettante con enormi soddisfazioni.

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