Su whatsapp la bufala burundanga: il brigadiere Rizzo non esiste
Tornata di moda, stavolta tramite il client di messaggistica per smartphone whatsapp, una bufala di qualche tempo fa. Nello specifico parla di burundanga. Vediamo nel dettaglio di cosa si parla e il perchè si tratta di una bufala. Per rendere la bufala (ed il messaggio) quanto più vero possibile viene tirata in ballo addirittura la Guardia di Finanza (ma che c’entra poi con la droga???!!) e un fantomatico Brigadiere chiamato Raffaele Rizzo (che magari tra tutti i militari della GF esiste anche, come nominativo ovviamente – non di certo come autore del messaggio).
Cos’è la burundanga
Qualcosa di vero nella bufala c’è visto che la burundanga è una droga allucinogena di origine naturale che si estrae da una pianta della famiglia DATURA ed è di origine columbiana. Da qui a dire tutte le sciocchezze contenute nel messaggio, ovviamente, ce ne vuole. In Colombia la chiamano Burundanga, che significa ‘respiro del Diavolo‘, ed è considerata una tra le droghe più pericolose del mondo perché è in grado di disinibire al punto da togliere coscienza alle persone che la assumono: queste possono essere manipolate senza che possano accorgersene e ricordarsene il giorno dopo: per questo motivo è anche chiamata ‘droga dello stupro’.
Il messaggio bufala
Il messaggio farlocco avvisa di fare attenzione alla burunganga. La sola esposizione alla nuova droga metterebbe tutti a rischio di essere storditi, derubati o aggrediti fa eventuali malintenzionati. Sarebbe infatti sufficiente, sempre secondo quanto si legge nella bufala, l’esposizione ad un semplice bigliettino da visita per essere esposti alla minaccia, con i malintenzionati del caso pronti a stordirci in modo disarmante.
Ecco cosa dice per intero il messaggio:
Ad una stazione servizio, un uomo si è avvicinato ad una signora che era intenta a fare il pieno alla sua auto. Gli ha offerto i suoi servizi come imbianchino e gli ha lasciato il suo biglietto da visita. La signora gli ha detto di non avere bisogno, ma ha accettato il suo biglietto per dare prova in buona fede. L’uomo è allora entrato in un’automobile condotta da un altro signore.
Mentre la signora lasciava la stazione di servizio, ha visto gli uomini seguirla. Quasi immediatamente, ha iniziato a sentirsi confusa e stordita facendo fatica a respirare. Ha provato ad aprire la finestra rendendosi conto che uno strano odore veniva dalla sua mano, la stessa mano che ha accettato il biglietto del signore alla stazione di servizio. Ha allora notato gli uomini che erano attaccati dietro la sua automobile.
Capito che dovesse fare qualcosa. È entrata nel primo parcheggio che ha trovato, ha fermato la sua automobile e ripetutamente si è messa a suonare il claxon per chiamare aiuto. Gli uomini sono fuggiti, ma la signora stava sempre male. È soltanto dopo molti minuti che ha potuto finalmente riprendere a respirare normalmente. Apparentemente, c’era una sostanza sul biglietto che avrebbe potuto seriamente stordirla. Questa droga si chiama BURUNDANGA.
Questa droga è più pericolosa delle normali droghe o sonniferi. Essa è trasmissibile su semplici carte. Attenzione, non accettate questo tipo di biglietti dagli sconosciuti.
Ecco come si presenta il messaggio completo:
Come già anticipatovi nell’introduzione dell’articolo parliamo di una bufala che viene dal passato, quando non esisteva ancora whatsapp(parliamo del 2008) e fa parte del bilone di quelle bufale che in quel tempo parlavano di volantini velenosi.
Le primissime versioni parlavano infatti di una “droga dello stupro”.
Il connubio tra una bufala e le Forze dell’Ordine non rappresenta certo un’anomalia, ma nella maggior parte dei casi una situazione simile ci porta soprattutto a denunciare eventuali pericoli.
Non condividete il messaggio e se lo ricevete fate notare alla persona che ve lo ha mandato che si tratta solo e soltanto di una bufala.
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