I colossi dell’informatica faranno sempre più affidamento sulle CHATBOT. In futuro, anzichè navigare su web e applicazioni troveremo ciò che ci interessa semplicemente “parlando”, o meglio chattando, con gli stessi siti e con app di ogni tipo. Sarà possibile, e lo è già, con i “chatbot“.
Cosa sono?
Sono una sorta di assistenti virtuali che ultimamente tendono ad essere sempre “più umani” diventando sempre più sofisticati grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale. Google, ad esempio, ha da poco introdotto una voce meno robotica per il suo servizio di ricerca vocale dal telefonino, ma il salto che alcuni stanno già tentando di compiere va oltre.
I “chatbot” sono software, robot virtuali capaci di interagire con gli utenti in base alle loro richieste. E grazie all’intelligenza artificiale lo fanno quasi come fossero assistenti in carne e ossa. Introdotti a un pubblico più vasto la scorsa estate da Telegram, l’applicazione per comunicazioni criptate, i chatbot cominciano a far gola anche a colossi come Facebook, Microsoft e Google.
Una tecnologia già molto usata su Telegram
I chatbot su Telegram sono moltissimi. Danno notizie di ogni tipo. Recentemente Facebook insieme alla compagnia aerea Klm ha deciso di utilizzare Messenger per inviare ai clienti carta d’imbarco e tutte le informazioni utili sul volo. La stessa applicazione di messaggistica istantanea dovrebbe presto essere il trampolino di lancio per chatbot al servizio dell’editoria.
Anche Microsoft interessata
Durante la conferenza Build 2016, il Ceo di Microsoft Satya Nadella ha lanciato i chatbot in Skype. Le aziende potranno essere presenti con un account per rispondere alle richieste dei clienti. “Pensiamo che questo possa avere un impatto grande quanto quello che l’interfaccia grafica ha avuto sui computer desktop o il touch sui dispositivi mobili”, ha detto Nadella.
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