Le multe auto non hanno più frontiere, arriveranno anche da altre nazioni

0
192

Conviene iniziare a non violere più le norme stradali quando si è all’estero, perché le Motorizzazioni europee stanno per attivare procedure telematiche di scambio dati. Prima o poi doveva accadere, ma adesso è matematico che sarà questione di poco tempo.

Questo è quanto, in sintesi, contiene il decreto che ha recepito in Italia la direttiva 2011/82/UE (2) “intesa ad agevolare lo scambio transfrontaliero di informazioni sulle infrazioni in materia di sicurezza stradale“, e che ha uniformato un sistema fino ad oggi piuttosto frammentato (lo scambio dei dati dipendeva da accordi stipulati tra singoli Paesi e nella maggior parte dei casi una violazione in un’altra nazione corrispondeva alla ‘non violazione’)

Solo il Regno Unito, l’Irlanda e la Danimarca non sono vincolate dalla direttiva, non avendo voluto partecipare all’adozione della stessa.

Sono interessate le infrazioni, non contestate subito, che riguardano:

  1. eccesso di velocità
  2. mancato uso della cintura di sicurezza
  3. mancato arresto davanti al semaforo rosso
  4. guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti
  5. mancato uso del casco
  6. circolazione su corsia vietata
  7. uso indebito del telefono cellulare o di altri dispositivi di comunicazione durante la guida

La direttiva – spiega l’Aduc – prevede, una volta individuato l’ipotetico trasgressore, l’invio da parte dell’organo di polizia del Paese membro ove l’infrazione è stata commessa, di un’informativa scritta denominata “lettera di informazione”, contenente gli estremi dell’infrazione (articolo di legge violato, luogo data e ora di rilevazione), la descrizione dell’eventuale dispositivo utilizzato (per esempio per le multe di eccesso di velocità) e le sanzioni applicabili. Non solo. L’informativa – redatta nella lingua del Paese di immatricolazione del veicolo – contiene un questionario, il “Modulo di risposta” attraverso il quale l’interessato può eventualmente fare correzioni, comunicazioni od anche “contestare” l’infrazione – soprattutto in caso di errore di identificazione – rispondendo entro 60 giorni.

Che ne pensate?


Ti potrebbero interessare:

mm
CEO e fondatore del sito Chiccheinformatiche. Appassionato da anni all’informatica, è un programmatore esperto con la passione per le novità e gli aggiornamenti. Diplomato presso l’ITIS, vanta la realizzazione di software e applicazioni per computer e dispositivi mobili. Con una comprovata esperienza nell’ambito dei sistemi di rete, è esperto anche in hardware e installazioni di network. Oltre all’informatica ha un’altra grande passione, il calcio, che coltiva allenando una squadra di categoria dilettante con enormi soddisfazioni.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

NOTA BENE: tutti i commenti che inserisci entrano a far parte di una coda di moderazione e quindi se non li vedi è del tutto normale. Devi aspettare che l'amministratore del sito li veda e li approvi (con relativa risposta). Per questo motivo si è pregati di inviare un solo commento per volta per non intasare il sito di commenti doppi. Tranquilli! Rispondiamo a tutti. Dateci solo il tempo :)

Notificami per e-mail

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.