Secondo alcune fonti di stampa nazionali vicine al Ministero delle Finanze, ci sarebbe la volonta di tassare le sigarette elettroniche. Il business in questo periodo è in grandissima crescia ed il governo non vuole farsi sfuggire una cosa del genere anche perchè sta perdendo denaro dalle persone che si sono “convertite” a questo tipo di prodotto e che non comprano più le sigarette. Al dettaglio una sigaretta elettronica può costare 60-65 euro, ma a un grossista non supera i 25 euro e al negoziante 35 euro. Il ricarico è altissimo. Senza contare poi le ricariche con nicotina.
Al momento non c’è ancora nulla di certo come emerge da questa dichiarazione ripresa da Libero:
Il punto è che all’Agenzia delle Entrate si sta cercando una strada per far pagare le accise anche su questo prodotto, o meglio sui liquidi a base di nicotina. Massimiliano Mancini, presidente di Anafe, l’Associazione fumo elettronico, è possibilista su una tassazione che vada a gravare soltanto la nicotina in base alla quantità, oppure una tassa di scopo apposita
Il problema principale è che il fisco non ha ancora risolto il nodo di cosa sia esattamente la sigaretta elettronica: è un prodotto da uno o un prodotto medico?
Anche l’Unione europea non sa che fare: solo nel Regno Unito esiste una legge al proposito, in tutti gli altri paesi e a Bruxelles si dibatte ancora su cosa sia una sigaretta elettronica.
Ovviamente lo stato preme perchè al momento sta perdendo dei soldi!
Staremo a vedere.
Ti potrebbero interessare: