Comunemente si associa il termine “Forex” al trading on-line, sovente capita infatti, per chi si trova nella fascia di età fra i 25 ed i 50 anni, di ricevere proposte di adesione a siti web che offrono piattaforme nelle quali si possono conseguire veloci guadagni con il “Forex”.
forex trading online, è realmente cosi?
Contrariamente a quanto nell’opinione comune si ritenga, il Forex è il “foreign exchange market”, banalmente, lo scambio di valuta estera, che si ha quando si vende una certa quantità di valuta per acquistarne un’altra di un diverso stato. Non ha nulla a che vedere quindi con scambio di azioni tradizionali, obbligazioni, fondi comuni e tutto ciò che comunemente è associato al classico trading.
Il mercato Forex
Il mercato Forex è oggi il mercato finanziario più grande del mondo e anche il maggiore in termini di liquidità, superiore anche ai casino online come volumi di affari: i maggiori flussi commerciali e gli investimenti internazionali passano necessariamente attraverso questo mercato, che in un mondo globalizzato, è giocoforza disponibile 24 ore su 24 dalla domenica sera al venerdì pomeriggio.
Questo mercato stupisce i meno esperti per i numeri da capogiro che fa segnare: con un controvalore giornaliero di 4.000 miliardi di dollari il mercato Forex vale ad oggi circa 20 volte il trading giornaliero di tutti gli altri mercati azionari mondiali.
Secondo le stime dei più autorevoli osservatori oltre il 90% dei volumi del mercato Forex sono riconducibili ad operazioni speculative, cioè alla compravendita pressoché immediata di valute che permettere all’investitore, di approfittare delle repentine salite o discese nel valore di una moneta per conseguirne un vantaggio economico immediato.
Ne consegue che solamente il 10% delle transazione di questo mercato è condotta come in investimento con un orizzonte temporale di medio-lungo periodo.
Il fatto che la maggior parte della transazioni siamo di tipo speculativo rende l’approccio al mercato Forex non molto dissimile, per caratteristiche, al gioco d’azzardo, da cui discende il tradizionale modo di dire “giocare in borsa”.
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