Il 13 marzo s’è tenuta una delle più famose conferenze di digital marketing al mondo: il SMX West. In questa conferenza, durata 2 giorni, ci sono stati diversi interventi di esperti del settore relativo al posizionamento dei siti web e non potevano mancare vari interventi di aziende produttrici di software di “supporto” per la SEO.
Abbiamo già parlato in un precedente articolo dell’intervento di un analista di Google alla conferenza e di alcune domande poste circa la seo e Google da parte dei partecipanti, oggi invece vi proponiamo l’intervento di Olga Andrienko di SEMrush, una delle principali aziende produttrici di Suite SEO che conta milioni di clienti in tutto il mondo.
L’analisi di SemRush circa i fattori di posizionamento
Vari aziende produttrici di Suite Seo sono intervenute a questa conferenza. Olga è stata la prima a presentare i risultati relativi all’analisi sui fattori di ranking della sua azienda. SemRush ha esaminato le prime 100 posizioni in oltre 600.000 parole chiave e “isolato” quelle parole chiave più competitive.
A differenza di altri studi sui fattori di classificazione, che si basano su misurazioni di correlazione tradizionali (ad esempio, misure di correlazione di Pearson o Spearman), Semrush ha sostituito l’analisi di correlazione con l’algoritmo automatico Random Forest (Foresta casuale).
Questo è un modello basato su un campionamento casuale del set di dati per costruire alberi decisionali. L’approccio prevede il prelievo di diversi campioni di dati, la costruzione di modelli con tali dati e la media dei risultati su tutti i campioni.
Cosa fa notare SemRush
La prima osservazione evidenziata da Olga riguarda l‘uso delle parole chiave nel tag del titolo. Ecco una diapositiva presentata al pubblico presente alla conferenza:
Da come potete vedere, lo studio rileva che solo nel 35% dei casi analizzati c’è la PAROLA CHIAVE NEL TITOLO delle pagine prese in considerazione. Il grafico mostra anche che la percentuale è molto più alta per le parole chiave più competitive. Notare che il collegamento tratteggiato giallo supera il 60 percento! Quest’analisi porterebbe a dire che le parole chiave inserite nel titolo contano soltanto per key più competitive e più ricercate.
Ovviamente è da tenere presente relativamente alla studio che questo tiene conto solo sull’uso della frase chiave “esatta” nel titolo. I titoli che utilizzano sinonimi o utilizzano tutte le parole in un ordine diverso non sono stati considerati come corrispondenze.
Un altro punto preso in considerazione molto interessante riguarda il modo in cui viene utilizzato l’ancor text.
Secondo SemRush l’esistenza di parole chiave nel testo di ancoraggio non ha un impatto significativo sulle classifiche. Nel gruppo di parole chiave a volume elevato, solo l’8% degli ancoraggi di collegamento includeva la parola chiave di destinazione. Altri gruppi di parole chiave hanno mostrato percentuali ancora più basse.
Altri fattori messi in rilievo dall’analisi della nota casa produttrice della Suite:
- Utilizzo degli elenchi nella creazione di contenuti . Oltre il 70% delle pagine classificate nella top 10 aveva elenchi nella struttura del contenuto.
- Passaggio a HTTPS. Il 65% dei domini in classifica (nelle prime posizioni) hanno già fatto passaggio ad https.
- Costruire un portafoglio backlink vario e di alta qualità è ancora importante. Le pagine nella prima posizione avevano quasi il doppio dei domini di riferimento delle pagine nella decima posizione.
Diciamo che anche in questo caso è qualcosa di già detto, non credete? Non c’è stata nessuna scoperta o rivelazione fondamentale per la SEO 🙂
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