In questi giorni milioni e milioni di clienti TIM stanno ricevendo un messaggio dall’operatore che li avvisa che ci saranno cambiamenti alla sua attuale posizione contrattuale, cambiamenti economici ovviamente
Ecco cosa dice l’sms
Dal 18/6 cambiano le condizioni economiche del tuo piano base che fara’ parte dei piani Prime Go e avra’ un costo di 49cent/settimana in piu’. Restano invariate tutte le altre condizioni economiche. Per info o scegliere gratis un altro piano base chiama il 409162. Hai diritto entro tale data di recedere senza penali con i consueti canali di contatto o passare ad altro operatore. Puoi chiedere subito tanti vantaggi esclusivi e gratuiti: biglietti cinema2x1,Calcio con App SerieATIM,chiamate e SMS illimitati vs un num TIM e premi a ogni ricarica. Per info e attivare i vantaggi vai su tim.it/primego
Una delle associazioni italiane per i diritti dei consumatori, l’Aduc, ha chiesto ad Agcom e Antitrust di ordinare all’operatore TIM la sospensione dell’attivazione di TIM Prime go per via di una molteplice violazione di normative vigenti.
Ecco cosa scrive l’ADUC sul suo sito
Tim annuncia che a partire dal 15 giugno 2016 alcuni clienti subiranno una modifica contrattuale: l’attivazione di Tim Prime Go, nuovo “piano tariffario base” che verrà attivato al costo di 0,49 centesimi a settimana (1,96 euro al mese).
Se così fosse, nulla da dire, sarebbe una modifica contrattuale, consentita dalla vigente normativa. Ma Tim Prime Go non è un nuovo piano tariffario base, è un costo fisso “puro”, come i costi di ricarica appunto: cosa compro con 0,49 a settimana? Risposta, nulla.
Cosa è un piano tariffario base ce lo spiega la stessa Tim nella pagina dedicata a Tim Prime Go: “Il piano tariffario base è la tariffa di riferimento della tua TIM Card ricaricabile, si applica se non ci sono altre offerte eventualmente attive sulla linea (es. TIM Special, Young, etc.) o quando si esaurisce la quantità di minuti, SMS o giga prevista dalle tue offerte”.
Quale è la tariffa base di riferimento del nuovo piano Tim Prime Go? Nessuna, perché non è un piano tariffario ma solo un esborso richiesto al cliente. I 49 centesimi a settimana sono richiesti a prescindere, anche se non si attivano i vantaggi pubblicizzati da Tim. Notare che l’attivazione dell’esborso è automatica e senza consenso preventivo, mentre per usufruire dei vantaggi occorre il consenso e la richiesta del cliente (ammesso che interessino).
Che Tim Prime Go non sia un piano base continua a spiegarlo Tim nelle pagine dedicate al servizio, contraddicendo se stessa: “Fermo restando l’addebito settimanale 49 cent/€ previsto dal profilo tariffario base TIM Prime go, comunque applicabile, le offerte di minuti, SMS e giga inclusi, eventualmente attive sulla tua linea, non subiranno alcuna variazione”.
E cosa fare se non voglio Tim Prime Go? Posso recedere dal contratto, passare ad altro operatore, o scegliere un piano base Tim diverso da quello che già avevo (al costo di 0,29 euro a minuti di chiamata).
In conclusione, chi aveva una sim a consumo (che per definizione non ha costi fissi) si ritrova a scegliere fra avere un costo fisso (Tim Prime Go) o un aumento del prezzo per minuto di chiamata (se prima pagava meno di 0,29 centesimi al minuto subirà un aumento, altrimenti il costo resterà invariato).
Chi aveva una sim con un piano a forfait si ritroverà a scegliere fra avere il costo fisso di Tim Prime Go oppure avere un aumento del prezzo per minuto di chiamata quando “sfora” il tetto di minuti previsti dalla propria offerta (se prima pagava meno di 0,29 centesimi al minuto subirà un aumento, altrimenti il costo resterà invariato).
Districarsi nella nuova operazione di Tim non è semplice, e a nostro avviso i profili di violazione normativa sono molteplici:
– Violazione del divieto di opt-out
– Pratica commerciale scorretta e aggressiva, poiché Tim attiva senza il consenso dell’utente un servizio non richiesto
– Pubblicità poco chiara e quindi ingannevole
– Reintroduzione di costi fissi, anche su sim a consumo, aboliti dal decreto Bersani.
Vi terremo aggiornati
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